Dopo due anni di stop, si torna ad Albert Park, con una pista profondamente ristrutturata e velocissima che può favorire la Red Bull
ROMA – Ad Albert Park si aggira un fantasma: Lewis Hamilton. È come se, dopo sole due gare del nuovo Mondiale, corresse in contumacia. Alla faccia della rivoluzione. Non nel suo nome si torna in pista a Melbourne. Ma col duello preimpostato dai primi due Gp: Leclerc vs. Verstappen, Ferrari contro Red Bull. Chi altri?
Il Gran Premio d’Australia all’alba italiana, le buone vecchie abitudini pre-pandemia. Due anni fa spuntò un positivo e saltò tutto, compresa l’edizione successiva: il Covid correva più veloce del mondo. Ora è cambiato un po’ tutto, non solo i regolamenti tecnici: in testa c’è la Ferrari, che ha portato a casa 78 degli 88 punti a disposizione tra Bahrain e Arabia Saudita. Leclerc e Sainz dominano la classifica piloti. E temono che il nuovo tracciato – velocissimo – dia troppo slancio alla Red Bull di Verstappen, che già a Doha ha fulminato la Rossa.
La pista – 58 giri, 306,24 km – è stata interamente riasfaltata, e ha subito una profonda ristrutturazione: in curva 1, tradizionalmente a rischio incidente, la sede stradale è stata ampliata di 2 metri e mezzo per limitare l’effetto imbuto che obbligava le vetture a incolonnarsi nell’unica traiettoria possibile. Ora c’è spazio per due macchine, ed eventuali sorpassi. Anche la curva 3 è stata allargata di quattro metri, mentre la 6 è stata “velocizzata” di circa 70 km/h. Il cambiamento più radicale riguarda la chicane della curva 9/10: non c’è più. Si arriverà così alla ‘esse’ che segna l’inizio del terzo settore a tutto gas. In questo tratto è stata inserita una doppia zona Drs in sequenza che si aggiunge alle due già presenti (sul rettilineo principale e tra le curve 2 e 3). Vista la gara ad elastico in Arabia Saudita, con l’alettone di Leclerc e Verstappen a fare su e giù, in Australia ci si aspetta una replica dello stesso spartito. Si stimano tempi fino a cinque secondi più bassi rispetto al passato.
“Abbiamo visto nelle gare precedenti il gioco di strategia per il Drs, aspettiamocelo anche in Australia – ha infatti commentato Charles Leclerc – Credo che qui lo vedremo ancora di più, perché di fatto ogni rettilineo ha una zona Drs quindi bisognerà gareggiare in modo intelligente. Onestamente per noi era meglio il vecchio tracciato, ma non possiamo farci niente”.
E la Mercedes? Che fine ha fatto? Toto Wolff ha definito per ora il livello delle sue monoposto “inaccettabile”. Il team di Brackley è costretto a giocare ancora di rimessa, sperando che il famigerato porpoising gli dia un po’ di tregua. Hamilton e Russell puntano a Imola per rifarsi sotto. In pista scenderà per la prima volta quest’anno Sebastian Vettel, dopo le due gare saltate per Covid. Il quattro volte campione del mondo, che in Australia ha trionfato in due delle ultime tre edizioni (con la Ferrari nel 2017 e 2018), rimetterà Nico Hulkenberg in panchina, ma l’Aston Martin è in un periodaccio, quasi al pari della Williams.
La gestione gomme sarà un elemento chiave anche in Australia. La superficie è meno sconnessa e abrasiva rispetto al vecchio circuito, e Pirelli ha deciso di portare mescole più morbide, C2 e C3 come Hard bianche e Medium gialle, mentre la grossa novità è sulla scelta delle Soft, che saranno le C5 e non le C4 come nel 2019. È cambiato il mondo in due anni: si torna in Australia, con la Ferrari davanti e Hamilton fantasma.
Fonte Agenzia DIRE www.dire.it