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SPORT & EVENTI – Il Frosinone Calcio alla festa della Polizia di Stato al Parco Matusa

FROSINONE – Lo Stadio della Storia giallazzurra, i gradoni della Tribuna che raccontano nel loro maestoso e meritato silenzio decenni di calcio, le vittorie, le gioie e i dolori ma soprattutto i trionfi del Frosinone, l’ingresso nell’Olimpo del calcio italiano. Oggi il Parco Matusa è lo scenario della 172.a Festa della Polizia di Stato, con il Club tra gli invitati speciali alla manifestazione. Presenti il presidente Maurizio Stirpe, dirigenti e collaboratori, il tecnico Eusebio Di Francesco e il capitano Luca Mazzitelli. A fare gli onori di casa il questore di Frosinone, dottor Domenico Condello. Schierato davanti a lui il picchetto d’onore ha accolto l’arrivo del Prefetto di Frosinone, Sua Eccellenza dottor Ernesto Liguori. In tribuna le massime autorità civili e religiose della provincia e il sindaco del Capoluogo, Riccardo Mastrangeli. Dopo la lettura del messaggio di felicitazioni da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il dottor Condello nel suo discorso ha ringraziato il presidente Stirpe (“grazie alla sua sensibilità, lo saluto affettuosamente…”) e il Frosinone Calcio. A presentare l’evento Claudia Conte, giornalista e conduttrice televisiva, alla sua seconda presenza consecutiva alla Festa e la dottoressa Chiara Perna della Polizia di Stato.

Il Questore ha voluto ricordare – sottolineandolo nella sua ampia e dettagliata relazione che ha toccato i temi della forte e radicata presenza di legalità e sicurezza sul territorio – il rapporto di collaborazione con la Società giallazzurra, la fattiva e solida presenza della Polizia di Stato nel Progetto Experience, nel ‘Frosinone Sale in Cattedra’ ed ‘Experience Solidale.

Sono saliti poi sul palco tra gli applausi il tecnico Di Francesco e il capitano Mazzitelli, accompagnati dal Questore. Accolti da un tifo da stadio dai tanti ragazzi delle Scuole invitati. E da loro – poi omaggiati da due bellissimi bambini in divisa da poliziotti – un bel contributo alla festa della Polizia. “Sono onorato di essere qui, ringrazio tutti i presenti. È un momento molto bello, presenziare alla Festa della Polizia – le parole del tecnico giallazzurro -. E faccio i miei complimenti al dottor Condello per la eccellente comunicazione del lavoro svolto dalla Polizia di Stato. Io dico sempre ai miei ragazzi che l’ordine regola, il disordine ‘disregola’. Le regole sono importanti nella vita di ogni giorno esattamente come lo sono nel nostro gruppo di lavoro, nello sport. Perché insegna ai ragazzi la disciplina, il comportamento, il rispetto reciproco, condividere emozioni, sorrisi, gioie e dolori. Prima riflettevo su un aspetto, l’importanza che abbiamo nell’ambito sociale. Nel disagio, nelle difficoltà generali, noi siamo quelli che riescono a dare anche un sorriso. Per quello che mi auguro da allenatore del Frosinone di poter dare un grande sorriso alla gente, a quelli che ne hanno bisogno, ad un popolo che ci segue sempre con effetto”.

“Sicuramente lo sport, fin da bambino – ha detto Mazzitelli – mi ha aiutato a crescere, mi ha insegnato quelle regole che poi ti accompagnano nel percorso della vita: le regole, l’impegno, i sacrifici ed anche la fatica necessaria a raggiungere i traguardi, la costanza. Tutte queste cose lo Sport le insegna, è la migliore scuola della vita”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

CALCIO/SERIE A – Domenica da dimenticare, Fiorentina – Frosinone 5-1. Il tabellino

FIRENZE – Continua l’astinenza per il Frosinone lontano dal ‘Benito Stirpe’, nemmeno la trasferta di Firenze – dove aveva ottenuto l’ultimo successo esterno in serie A il 7 aprile 2019 – risveglia i bollenti spiriti nei giallazzurri. La Fiorentina vince 5-1 una partita che avrebbe potuto assumere connotati pallavolistici anche per i gol sprecati dai giallazzurri nei primi 10’ e con il risultato già in cassaforte. Una domenica da cancellare in blocco per la squadra di Di Francesco che si è sciolta dopo 10’.

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Martinez Quarta (28’ st Comuzzo), Milenkovic, Biraghi; Duncan (28’ st Arthur), Mandragora; Nico (14’ st Bonaventura), Beltran (38’ st Barak), Ikoné; Belotti (28’ st Nzola).

A disposizione: Martinelli, Vannucchi, Sottil, Maxime Lopez, Infantino, Faraoni.

Allenatore: Italiano.

FROSINONE (4-2-3-1): Turati; Gelli (33’ st Cheddira), Monterisi (1’ st Romagnoli), Okoli, Valeri; Mazzitelli, Barrenechea (19’ st Reinier); Soulé, Seck (1’ st Lirola), Harroui (19’ st Brescianini); Kaio Jorge.

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Baez, Caso, Garritano, Kvernadze, Ibrahimovic.

Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: signor Ermanno Feliciani di Teramo; assistenti Ciro Carbone di Napoli e Alessandro Giallatini di Roma2. Quarto Uomo Livio Marinelli di Tivoli (Roma). Var Daniele Paterna di Teramo, Avar Paolo Mazzoleni di Bergamo.

Marcatore: 16’ pt Belotti (Fi), 18’ st Ikoné (Fi), 43’ pt Martinez Quarta (Fi), 8’ st Nico Gonzalez (Fi). 21’ st Mazzitelli (F), 38’ st Barak (Fi).

Note: spettatori: 25.397 di cui 1.045 tifosi del Frosinone per un incasso di euro 505.126,00; angoli: 4-2 per il Frosinone; ammoniti: 5’ pt Martinez Quarta (Fi), 5’ st Romagnoli (F), 24’ st Terracciano (Fi), 47’ st Nzola (Fi); recuperi: 1’ pt; 3’ st.

Fonte Frosinone Calcio

CALCIO – Serie A: Il Frosinone sfiora il colpaccio allo Stirpe, Frosinone – Milan 2-3. Il tabellino

FROSINONE – Il colpo d’occhio mozzafiato, il Frosinone che accarezza il colpaccio a 25’ dal 90, il Milan che risale, sorpassa e vince 3-2 al termine di una partita che rimarrà un bello spot per il calcio. Dopo 45’ squadre sull’1-1 per effetto dei gol di Giroud al 16’ e di Soulé su rigore al 24’. Nel finale, al 2’ di recupero, la grande deviazione di Turati sul tiro-cross di Leao deviato da Okoli. Nella ripresa Mazzitelli trova in diagonale che ribalta i rossoneri ma al 27’ arriva il pari di Gabbia a porta vuota e al 36’ Jovic infila il 3-2 dopo un rimpallo sfortunato tra Romagnoli e Valeri.

FROSINONE (4-2-3-1): Turati; Gelli, Romagnoli, Okoli, Brescianini (40’ st Reinier); Barrenechea, Mazzitelli (40’ st Ibrahimovic); Seck (32’ st Valeri), Soulé, Harroui (32’ st Lirola); Kaio Jorge (32’ st Cheddira).

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Reinier, Garritano, Kvernadze, Bourabia, Ibrahimovic, Monterisi.

Allenatore: Di Francesco.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (40’ st Florenzi), Kjaer, Gabbia, Theo Hernandez; Adli, Reijders (17’ st Bennacer); Pulisic (34’ st Jovic), Lotfus-Cheek (17’ st Okafor), Leao; Giroud (40’ st Musah).

A disposizione: Sportiello, Nava, Terracciano, Jimenez, Simic, Bartesaghi

Allenatore: Pioli.

Arbitro: signor Luca Pairetto di Nichelino (To); assistenti Alessio Tolfo di Pordenone e Alessandro Lo Cicero di Brescia. Quarto Uomo Francesco Cosso di Reggio Calabria; Var Maurizio Mariani di Aprilia (Latina), Avar Simone Sozza di Seregno (Mi).

Marcatore: 16’ pt Giroud (M), 24’ pt Soulé (F), 20’ st Mazzitelli (F), 27’ st Gabbia (M), 36’ st Jovic (M)

Note: Spettatori totali: 16.050; abbonati: 10.684; spettatori paganti: 5.366 (di cui 1.020 ospiti); Totale incasso compreso rateo abbonamenti: euro 479.639,57; ammoniti: 43’ pt Loftus-Cheek (M), 4’ st Reijnders (M), 11’ st Harroui (F); angoli: 4-2 per il Milan; recuperi: 3’ pt; 5’ st

Fonte Frosinone Calcio

SPORT – Il mondo del calcio piange Gigi Riva, il “Rombo di tuono” che rifiutò la Juve

Gigi Riva “Rombo di tuono” disse no alla Juventus che era disposta a cedere diversi giocatori e a spendere 1 miliardo di lire pur di averlo

ROMA – La sua storia è più vicina alla Leggenda che a quella di un ‘semplice’ grande calciatore. Era piuttosto quella di un attaccante che aveva tutte le potenzialità, che si trasferì in una squadra che lo voleva ma che rifiutò una grande che avrebbe fatto carte false per portarselo via. Luigi Riva, per tutti Gigi Riva o ‘Rombo di tuono‘, come lo soprannominò Gianni Brera per le sue doti sotto porta, tra cui una potenza del tiro che lo rendeva unico, se n’è andato a 79 anni.

Era nato a Leggiuno, provincia di Varese, il 7 novembre 1944, lombardo di nascita ma sardo di adozione. Era ricoverato da un paio di giorni in ospedale a Cagliari, a causa di un problema cardiaco che si pensava potesse essere risolto con un piccolo intervento chirurgico, programmato nei prossimi giorni. I tifosi del Cagliari avevano subito preso d’assalto i social per augurargli una pronta guarigione.

La sua esperienza in Sardegna era iniziata nel 1963 quando, di ritorno da una partita con la maglia della Nazionale Juniores, venne a sapere dal suo allenatore ai tempi del Legnano, la sua prima squadra, che era pronto il trasferimento in Sardegna. Ma a tutto pensava tranne che al Cagliari, del resto nei giorni precedenti su di lui si era espresso positivamente il Bologna di Bernardini, lo seguiva anche l’Inter, che era la sua squadra del cuore. Quando seppe che era stato ceduto al Cagliari, disse che mai ci sarebbe andato. E invece non andò così, anche grazie all’intervento della sorella Fausta che gli consigliò di pensarci bene prima di rifiutare.

Ascoltò la sorella, che gli faceva anche da mamma, e si rivelò la scelta migliore. L’esordio in quel Cagliari che militava in B avvenne poco dopo il suo arrivo, era la stagione 1963/64, un esordio con gol. Ma quello fu solo il primo passo sulla strada che nella stagione 1969/70 lo avrebbe visto assoluto protagonista nella vittoria dello scudetto del Cagliari. Nell’estate del 1973, Riva fu protagonista del gran rifiuto. Seguito da diverse squadre del nord, disse no alla Juventus che era disposta a cedere diversi giocatori e a spendere 1 miliardo di lire pur di averlo. “La Sardegna mi aveva conquistato”, racconterà nelle sue interviste ricordando quei tempi, “sarebbe stata una vigliaccata andare via, malgrado tutti i soldi della Juve”.
Alla fine Riva ha giocato in Sardegna 13 stagioni consecutive, disputando 289 gare e 155 reti. Con la Nazionale giocò 42 partite segnando 35 gol (due più di Meazza, record di tutti i tempi), contribuendo alla vittoria del Campionato Europeo del 1968. Se ne va una leggenda, ma il Rombo di tuono non si spegnerà mai.

 Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CALCIO – Serie B: Il Frosinone chiude il campionato in bellezza culminato con la promozione in Serie A. Terni – Frosinone 2-3, il tabellino

TERNI – Frosinone-cannibale, passa anche a Terni (2-3) e chiude a 80 punti un campionato favoloso culminato con la promozione in serie A. Al termine di 95’ doppio ribaltone al ‘Liberati’, con i canarini che nella ripresa passano definitivamente grazie alle reti di Lucioni per il 2-2 e Kone che fissa il successo. Le squadre erano andate al riposo nei primi 45’ con la Ternana avanti in rimonta per 2-1. Al gol di Garritano al 6’ risponde Favilli alla mezz’ora, 3’ dopo il gol del sorpasso di Partipilo. Frosinone nei primi 45’ poco fortunato sullo 0-1 e sul 2-1 entrambe le volte con Moro.

TERNANA (4-3-1-2): Iannarilli; Defendi (36’ st Mazzarani), Sorensen, Diakite, Corrado; Coulibaly (36’ st Martella), Di Tacchio, Paghera (31’ st Proietti); Falletti; Partipilo (3’ st Capanni), Favilli (31’ st Donnarumma).

A disposizione: Krapikas, Vitali, Onesti, Ghiringhelli, Bogdan, Ndir, Ferrante.

Allenatore: Lucarelli.

FROSINONE (4-3-3): Loria; Monterisi, Lucioni, Kalaj, Cotali (36’ st Kujabi); Rohden, Boloca, Gelli (1’ st Kone); Insigne (24’ st Caso), Moro (13’ st Borrelli), Garritano (13’ st Selvini).

A disposizione: Turati, Kujabi, Szyminski, Bidaoui, Sampirisi, Baez, Mazzitelli, Oliveri.

Allenatore: Grosso.

Arbitro: signor Daniele Perenzoni di Rovereto (Tn); assistenti sigg. Pasquale De Meo di Foggia Tiziana Trasciatti di Foligno; Quarto Uomo signor Fabio Pirrotta di Barcellona Pozzo di Gotto (Me); al Var signor Luca Banti di Livorno, Avar signor Daniele Paterna di Teramo.

Marcatore: 6’ pt Garritano (F), 30’ pt Favilli (T); 34’ pt Partipilo (T), 30’ st Lucioni (F), 32’ st Kone (F)

Note: spettatori: 4.037 (di cui 625 ospiti e 1.723 abbonati); incasso: euro 29.824,00; Rateo abbonati: euro 13.785,39; angoli: 6-3 per la Ternana; ammoniti: 46’ pt Boloca (F), 12’ st Falletti (T); recuperi: 2’ pt; 3’ st.

Fonte: Frosinonecalcio.com