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SPORT – Il mondo del calcio piange Gigi Riva, il “Rombo di tuono” che rifiutò la Juve

Gigi Riva “Rombo di tuono” disse no alla Juventus che era disposta a cedere diversi giocatori e a spendere 1 miliardo di lire pur di averlo

ROMA – La sua storia è più vicina alla Leggenda che a quella di un ‘semplice’ grande calciatore. Era piuttosto quella di un attaccante che aveva tutte le potenzialità, che si trasferì in una squadra che lo voleva ma che rifiutò una grande che avrebbe fatto carte false per portarselo via. Luigi Riva, per tutti Gigi Riva o ‘Rombo di tuono‘, come lo soprannominò Gianni Brera per le sue doti sotto porta, tra cui una potenza del tiro che lo rendeva unico, se n’è andato a 79 anni.

Era nato a Leggiuno, provincia di Varese, il 7 novembre 1944, lombardo di nascita ma sardo di adozione. Era ricoverato da un paio di giorni in ospedale a Cagliari, a causa di un problema cardiaco che si pensava potesse essere risolto con un piccolo intervento chirurgico, programmato nei prossimi giorni. I tifosi del Cagliari avevano subito preso d’assalto i social per augurargli una pronta guarigione.

La sua esperienza in Sardegna era iniziata nel 1963 quando, di ritorno da una partita con la maglia della Nazionale Juniores, venne a sapere dal suo allenatore ai tempi del Legnano, la sua prima squadra, che era pronto il trasferimento in Sardegna. Ma a tutto pensava tranne che al Cagliari, del resto nei giorni precedenti su di lui si era espresso positivamente il Bologna di Bernardini, lo seguiva anche l’Inter, che era la sua squadra del cuore. Quando seppe che era stato ceduto al Cagliari, disse che mai ci sarebbe andato. E invece non andò così, anche grazie all’intervento della sorella Fausta che gli consigliò di pensarci bene prima di rifiutare.

Ascoltò la sorella, che gli faceva anche da mamma, e si rivelò la scelta migliore. L’esordio in quel Cagliari che militava in B avvenne poco dopo il suo arrivo, era la stagione 1963/64, un esordio con gol. Ma quello fu solo il primo passo sulla strada che nella stagione 1969/70 lo avrebbe visto assoluto protagonista nella vittoria dello scudetto del Cagliari. Nell’estate del 1973, Riva fu protagonista del gran rifiuto. Seguito da diverse squadre del nord, disse no alla Juventus che era disposta a cedere diversi giocatori e a spendere 1 miliardo di lire pur di averlo. “La Sardegna mi aveva conquistato”, racconterà nelle sue interviste ricordando quei tempi, “sarebbe stata una vigliaccata andare via, malgrado tutti i soldi della Juve”.
Alla fine Riva ha giocato in Sardegna 13 stagioni consecutive, disputando 289 gare e 155 reti. Con la Nazionale giocò 42 partite segnando 35 gol (due più di Meazza, record di tutti i tempi), contribuendo alla vittoria del Campionato Europeo del 1968. Se ne va una leggenda, ma il Rombo di tuono non si spegnerà mai.

 Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

SPORT/CRONACA – Lutto nella Famiglia del Frosinone Calcio, è venuto a mancare l’ingegner Curzio Stirpe fratello di Maurizio

FROSINONE – Un tremendo lutto ha colpito l’intera Famiglia del Frosinone Calcio: è venuto a mancare improvvisamente l’ingegner Curzio Stirpe, 71 anni, fratello del presidente del Club giallazzurro dottor Maurizio Stirpe. Attivamente presente in tutte le decisioni societarie ma anche persona dotata di grande discrezione ed attenzione, è stato un grande tifoso sulle orme del papà Benito. Immancabile allo stadio per seguire le sorti della squadra, molte volte anche in trasferta, è stato vicino alle sorti del Frosinone fino all’ultimo. Era infatti presente in casa in occasione della gara casalinga con il Sudtirol. L’ingegner Curzio – amministratore delegato dell’Azienda di famiglia, la ‘Benito Stirpe Costruzioni Generali spa’ e presidente della ‘Sezione Impianti’ di Unindustria – lascia la moglie, signora Lucia Ianni, le figlie Alessandra, Annalisa e Benedetta. Alla Famiglia Stirpe giungano i sentimenti di cordoglio di tutto il Frosinone Calcio.

Le esequie verranno officiate domani 28 aprile alle ore 16 nella Chiesa San Pietro Apostolo in Torrice.

Lutto nel mondo del calcio: Si è spento Sinisa Mihajlovic dopo una lunga malattia

La sua forza e la sua umanità sono state un esempio che ha tracciato un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale.

La Lega Serie A è profondamente addolorata per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic, che ci ha lasciati oggi all`età di 53 anni.

La carriera di Sinisa in Italia iniziò nel 1992 con la maglia della Roma. Nel luglio del 1994 fu acquistato dalla Sampdoria, con i blucerchiati collezionò 110 presenze e 12 gol affermandosi come uno specialista dei gol su calcio di punizione. Nel 1998 passò a titolo definitivo alla Lazio, con la quale vinse uno Scudetto (2000), due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa UEFA (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004). Dal 2004 al 2006 vestì la maglia dell`Inter, con i nerazzurri conquistò due Coppe Italia (2005 e 2006) e uno Scudetto (2006).

Chiusa la carriera da calciatore, Mihajlovic iniziò la sua avventura in panchina come allenatore in seconda all`Inter insieme a Roberto Mancini, mettendo in bacheca due Scudetti (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana (2006), per poi lasciare l`incarico poco dopo l`arrivo di José Mourinho. Nel 2008 accettò l`offerta del Bologna, poi a seguire le panchine di Catania, Fiorentina, Nazionale serba e Sampdoria. Nella stagione 2015/2016 divenne il nuovo allenatore del Milan, sotto la sua guida sbocciò la giovane promessa Donnarumma e il Club rossonero giunse in Finale di Coppa Italia. A seguire è stato mister del Torino ed è infine tornato dopo 10 anni a Bologna.Calciatore dotato di una classe purissima e allenatore di grande carisma, la sua forza e la sua umanità sono state un esempio che ha tracciato un solco indelebile nel calcio italiano e mondiale.

Il Presidente Lorenzo Casini, l’Amministratore Delegato Luigi De Siervo e l`intera Lega Serie A si stringono intorno alla famiglia di Mihajlovic ed esprimono le più sentite condoglianze per la scomparsa di Sinisa.

Fonte Lega Serie A

SPORT/BASKET – Lutto per il Basket Cassino, è morto Sergio Longo

SPORT/BASKET – Lutto per il Basket Cassino, è morto Sergio Longo

CASSINO – Il Basket Cassino comunica la scomparsa del suo presidente Sergio Longo 

Uomo infaticabile e creatore del basket Cassino

Con lui il basket della città martire ha toccato vette inarrivabili nel mondo de basket italiano.

Ecco il pensiero dell’altro presidente del sodalizio cassinate Dino Pagano 

“Eccomi!  Dopo molto torno a scrivere un mio pensiero. Siete stato un punto nave per tanti di noi. Voi mi avete sostenuto ed aiutato sin da giovane. Dei vostri consigli ne ho fatto tesoro e mi hanno consentito di diventare un uomo. Oltre 40 anni il nostro filo conduttore è stata la pallacanestro. Ci tenevate tanto festeggiare i 50 anni di attività del basket, non è stato possibile. Ma vi prometto che lo faremo comunque insieme. Grazie a nome dei tanti bimbi bimbe ragazzi ragazze a cui avete dato la possibilità di praticare uno sport con il massimo confort ed in sicurezza. R.I.P.”

La camera ardente aperta presso il museo CAMUSAC, funerali oggi, lunedì 01 marzo ore 15.30 presso la chiesa Sant’ Antonio di Cassino.

Buon viaggio Sergio e che la terra ti sia lieve

Max Marzilli

CALCIO – È morto per un male incurabile Paolo Rossi aveva 64 anni: addio al campione del mondo 1982

A diffondere la notizia della scomparsa è stata, tramite social, la moglie Federica Cappelletti.

Campione del mondo nel 1982 e per sette anni colonna della Juventus, Paolo Rossi è morto a 64 anni a causa di una malattia.

Pablito dopo aver concluso la carriera di calciatore era diventato un brillante opinionista di Rai, Sky e Mediaset. Lascia tre figli, Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro, e la moglie Federica, che ha annunciato la sua morte sui social con un commovente post: una foto insieme e un messaggio “Per sempre”, accompagnato da un cuore.