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CALCIO – Costa: “Se c’è l’ok per gli Europei, allora pensiamo anche a riaprire altro”

ROMA – Lo sport, gli Europei di calcio soprattutto, possono fare da apripista: dopo l’apertura ufficializzata per le gare di Roma del torneo continentale che inizia l’11 giugno, si può riflettere anche su altre aperture. È quanto emerso al tavolo tecnico ‘La Salute nello Sport’, fortemente voluto dal sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa. “Perché non fare una riflessione anche su eventi sportivi che sono prima dell’11 giugno? – ha detto Costa. Mi viene da pensare alla finale di Coppa Italia, con percentuali inferiori. Da 0 a 25%, in mezzo qualcosa ci sta. Se siamo convinti che è un principio corretto, ed è una strada per ridare fiducia, possiamo fare delle riflessioni che ci permettano di aprire ad altri eventi. Con presenze inferiori, con sicurezza. È uno sforzo che la politica deve fare. C’è l’ultima partita di campionato, anche su quella si può fare una riflessione. Ci sono gli Internazionali qui a Roma, dal 3 al 16 maggio, per esempio la finale. Se è passato un principio, se il Governo ha dato l’ok per gli Europei, si può pensare ad altri eventi”.

“Lo sport è importante, la politica ha davanti una grande sfida- ha detto ancora Costa- È l’occasione per riallacciare la fiducia con i cittadini. Nessuno nega che la pandemia è in corso. Ma siamo consapevoli che il piano vaccinale sta andando avanti. Bisogna tenere conto di quello che è lo scenario, che ogni giorno cambia. Devono essere dati segnali di apertura. Possiamo allentare la tensione nel paese. Ci sono condizioni per pianificare riaperture, con date certe, scadenze. Dobbiamo dire oggi che magari da giugno si può mettere in moto la macchina organizzativa. Per le palestre il ragionamento non è ultimo. Va di pari passo con le prime aperture. Studi dicono che palestre sono luoghi sicuri, come le scuole. Non ci sono focolai”.

Da: Agenzia DiRE – www.dire.it

CALCIO SERIE B – La “A” scalda i motori la “B” resta al palo. Stamane si riunirà l’assemblea di Lega nel corso della quale potrebbero essere fissate anche le date per l’inizio degli allenamenti di squadra e la ripartenza

IL PUNTO – Qualcosa dovrebbe muoversi anche all’interno della Lega di B dopo che la massima serie ha proposto il 13 giugno come data di ripartenza del campionato. Stamane, con inizio alle ore 11, si svolgerà infatti in videoconferenza l’assemblea di Lega per continuare i lavori interrotti nella riunione del mese scorso.

E potrebbe, finalmente, venire fuori anche qualche data precisa sia per l’inizio degli allenamenti di gruppo, sia per ripresa del campionato, sospeso alla vigilia della ventinovesima giornata.

Nel corso dei lavori si parlerà sicuramente dell’andamento di Covid 19, mentre il presidente Mauro Balata relazionerà le società affiliata circa gli sviluppi della situazione che si è venuta a creare in questi ultimi giorni. Tra le ipotesi, come detto, anche le importanti date suddette sempreché si attenui la protesta dei medici sportivi della Federazione, presieduta dal dottor Enrico Castellacci, in forte polemica anche con il ministro Spadafora. Il presidente Castellacci contesta il fatto che «è impensabile che il medico sociale sia l’unico responsabile di tutto». I medici del calcio, insomma, non vogliono sottrarsi ai loro compiti che debbono restare quelli che hanno sempre svolto nell’ambito sanitario nelle rispettive società. E non altri, ora imposti dal protocollo con tanto di risvolto penale per eventuali inadempienze, riguardanti anche i tamponi che, tra l’altro, potrebbero mancare. La protesta interessa soprattutto i medici della Serie B, qualcuno dei quali si è già dimesso.

Tornando alla assemblea di stamane, sarà anche affrontato il discorso riguardante lo sfalsamento di due o tre settimane della ripartenza della Serie B rispetto a quella proposta per la A. Andare oltre significherebbe creare solo danni, considerata la contiguità tra le due Leghe.

Perciò la Serie B potrebbe iniziare gli allenamenti di gruppo il 25 maggio o i primi di giugno per riprendere a giocare le gare di campionato nella seconda quindicina dello stesso mese. Con quale protocollo? Sarà un altro argomento da affrontare e, comunque, si spera che non contenga le stesse norme stringenti di quello approvato per la massima serie. Soprattutto se la curva dei contagi dovesse registrare un ulteriore appiattimento rispetto alla situazione attuale.

«La Serie A ripartirà, ma…»

Il presidente del Coni Giovanni Malagò, intervistato su Radio2, si è detto convinto della ripartenza della Serie A, meno che possa giungere al traguardo finale.

«Penso che si sta facendo del tutto per mettere il sistema in condizione di ripartire. Poi sulla possibilità che il campionato finisca bisogna avere la palla di vetro. Questa è la mia opinione. È un vero rischio ma per la Serie A l’obiettivo primario è quello di ricominciare».

Non manca nemmeno una frecciatina quando ha aggiunto che «questa è una mentalità che io non ho. Però io penso che nella vita, anche se uno è convinto e determinato, deve sempre avere una alternativa. Diversamente si rischia di compromettere una situazione di per sé già molto complessa».

Anche sul fatto che un solo calciatore positivo debba mandare in quarantena l’intero gruppo squadra, il presidente del Coni è stato preciso.

«Noi abbiamo recepito – ha precisato Giovanni Malagò – una direttiva che individua un percorso di coinvolgimento generale e non un isolamento individuale. Ma è un tema che riguarda la commissione tecnico-scientifica e io non ho mai interloquito con i suoi componenti, perché giustamente debbono farlo i Ministri dello Sport e della Salute. Ma mi dicono che è una decisione che potrebbe essere rivista…».

Una dichiarazione importante e che centra in pieno il dibattito in corso. Per ora nel caso dovesse venir fuori la positività in un calciatore, si andrebbe tutti in quarantena. Ma, se la situazione sanitaria dovesse migliorare, potrebbe avvicinarsi di molto il modello tedesco seguito già dalla federazione inglese. Chi sarà positivo, andrà in quarantena e tamponi per il resto della squadra.

Da Ciociaria Editoriale Oggi – FRANCO TURRIZIANI