CALCIO/SERIE A & B – La volontà della Figc: tornare in campo a giugno Consiglio Federale. La decisione presa è di concludere i campionati di A, B e C. Stop definitivo, invece, per i dilettanti

FROSINONE – Una ventata di ottimismo è arrivata dall’esito del Consiglio Federale della FIGC di ieri. I campionati professionistici saranno chiusi sul campo. Salta come primo effetto la matematica promozione delle prime tre squadre di Lega Pro (Monza, Vicenza e Reggina, più la quarta, il Carpi, su cui il Consiglio di Lega si era espresso con il metodo della media punti ponderata).

La volontà dei vertici del calcio italiano è chiara: i “pro” ci proveranno fino alla fine, mentre i dilettanti si fermeranno definitivamente. Serie A, B e C dovranno emettere i loro verdetti sul campo. Entro il 20 di agosto. Possibilmente giocando tutte le partite che rimangono. Se per via dell’emergenza sanitaria ci dovesse essere un altro stop, si prenderà in considerazione l’ipotesi playoff e playout (ma non si è deciso nulla in tal senso). Se non si potesse giocare, allora la palla rimbalzerebbe di nuovo sui piedi della FIGC che in autonomia potrebbe anche stravolgere i format, congelare le classifiche e quant’altro. Ma queste ultime ipotesi sono ovviamente tutte in subordine. La palla passa ora al Governo che il 28 maggio si esprimerà sulla possibilità di ricominciare con il calcio giocato, con quali condizioni e in quali date. Al momento per la massima serie restano in piedi il 13 e il 20 giugno. La Serie B potrebbe arrivare con una o due settimane di ritardo anche per via di una ripresa collettiva degli allenamenti che allo stato ancora non esiste in nessun club. Per la Lega Pro il discorso si complica ulteriormente e ferma restando l’intenzione di concludere il torneo, la possibilità degli spareggi è molto più concreta rispetto ad A e B.

Dopo tre ore di discussione l’assise ha espresso la volontà «di riavviare e completare le competizioni nazionali professionistiche fissando al 20 agosto la data ultima di chiusura delle competizioni di Serie A, B e C. Precedentemente al riavvio dell’attività agonistica sarà competenza del Consiglio Federale determinare i criteri di definizione delle competizioni laddove, in ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, le stesse dovessero essere nuovamente sospese, secondo i principi di seguito indicati: individuazione di un nuovo format (brevi fasi di playoff e playout al fine di individuare l’esito delle competizioni ivi incluse promozioni e retrocessioni; in caso di definitiva interruzione, definizione della classifica anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tangano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni. Infine, per effetto di quanto deliberato, la stagione sportiva 2020/2021 avrà inizio il prossimo 1° settembre». Il presidente federale Gabriele Gravina aveva aperto la riunione chiedendo al Consiglio un momento di raccoglimento per tutte le vittime del Covid-19 sottolineando come «le nostre esistenze siano indelebilmente segnate da un’epidemia imprevista e subdola» ed aveva informato il Consiglio dell’avvenuta pubblicazione del “Decreto Rilancio” al cui interno sono contenuti provvedimenti molto importanti per il mondo del calcio.

«In particolare: 1) l’ulteriore rinvio dei pagamenti contributivi e fiscali al mese di settembre; 2) la sospensione dei canoni di locazione e dei diritti di superficie per gli impianti sportivi (anche di Serie A); 3) il riconoscimento della Cassa Integrazione per i contratti dei lavoratori sportivi fino ad un massimo di 50 mila euro lordi; 4) l’istituzione del Fondo Salva Sport con una quota percentuale sul totale della raccolta per le scommesse sportive; 5) l’abbreviazione dei gradi e dei tempi della giustizia sportiva (direttamente il Collegio di Garanzia dello Sport e successivamente il Tar e il Consiglio di Stato) in caso di contenziosi generati dalle decisioni che sono possibili adottare in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento federale sulla determinazione delle classifiche in caso di interruzione dei campionati della stagione 19/20 e quindi sulla determinazione degli organici per la stagione 20/21». «Un risultato molto positivo – ha commentato il numero uno del nostro calcio – che segna un momento significativo per l’intero sistema, abbiamo lavorato in silenzio per l’approvazione di provvedimenti di cui si sentiva un grande bisogno».

Capitolo dilettanti

Con lo stop definitivo ai campionati, le prime in classifica dei nove gironi della Serie D accedono in Lega Pro: Lucchese, Pro Sesto, Campodarsego, Mantova, Grosseto, Matelica, Turris, Bitonto e Palermo. Nel Girone G il Cassino non aveva ambizioni ed era tranquillo della salvezza e quindi per gli azzurri non cambia nulla. Dovrebbe (se sarà deciso il blocco delle retrocessioni) essere salvo a questo punto il Città di Anagni, quartultimo e in odor di playout. Nel gruppo F non cambia nulla per l’Atletico Terme Fiuggi che era 12° con 33 punti all’attivo. A cascata la cristallizzazione delle classifiche comporterà nel Lazio e in Ciociaria: la promozione dell’Insieme Ausonia nell’Interregionale, mentre in Promozione è duello tra Monte San Giovanni e Ferentino su chi debba salire come prima del Girone D (sono appaiate a 57 punti, i monticiani hanno una migliore differenza reti (+34 contro il + 28 degli amaranto). A decidere su promozioni ed eventuali retrocessioni e sul tanto discusso blocco dei ripescaggi in Serie D, sarà il Consiglio della LND che il presidente Cosimo Sibilia riunirà domani. Quindi ancora poche ore di attesa per conoscere tutti i verdetti e poi sarà tempo di festeggiare le vittorie sportive delle prime in classifica. Lo stesso Cosimo Sibilia, presente in Consiglio con il suo omologo della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha commentato: «È una decisione adottata nel rispetto del superiore interesse della tutela della salute di tutti i soggetti che a vario titolo prendono parte alle nostre competizioni. La peculiarità del mondo dilettantistico rende estremamente complicato ipotizzare, pur volendolo immaginare, uno slittamento del termine della stagione oltre il 30 giugno, come stabilito invece per i professionisti la cui scadenza è stata prorogata al 31 agosto, per concludere le rispettive attività entro il 20 dello stesso mese».

Infine va ricordato che la FIGC ha anche annunciato il riavvio del tavolo il tavolo dedicato alla riforma dei campionati, interrotto dall’emergenza, come più volte richiesto dalla stessa LND. Un tema, quello della revisione dei format, presente nel programma dell’attuale governance federale. «Le nostre proposte – ha concluso Sibilia – saranno concrete».

Che succede ai giocatori

Lo stop dei campionati dilettantistici sancito ieri andrà a riversi inevitabilmente sui calciatori non professionistici. Con lo stop di tutti i campionati, dalla Serie D fino alla Terza Categoria, i calciatori dai venticinque anni compiuti in poi sono di diritto liberi da qualsiasi vincolo. Allo stesso modo sono liberi i minori di venticinque anni che si sono avvalsi dell’articolo 108 delle NOIF (Svincolo per accordo). Per tutti gli altri calciatori, che non rientrano nelle due categorie citate resta l’esclusiva appartenenza alle società a cui sono vincolati.

Da Ciociaria Editoriale Oggi –  Daniele Ciardi Carlo Fiorletta