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CALCIO – Dal “Benito Stirpe – PSC Arena” un solo grido: NO AL RAZZISMO

FROSINONE – Novantamila ragazzi coinvolti in un progetto di inclusione, il calcio italiano come modello unico. Più semplicemente le cose belle dello sport a tutto tondo. Nei giorni scorsi il Frosinone Calcio è stato bellissimo ‘epicentro’ della 13.a tappa della Junior TIM Cup-Keep Racism Out, il torneo giovanile di calcio a 7 promosso da Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano, che quest’anno festeggia l’undicesima edizione.

I rappresentanti del Club giallazzurro hanno accolto presso lo Stadio ‘Benito Stirpe-Psc Arena’ i ragazzi della Parrocchia SS. Cuore di Gesù di Frosinone (solo un piccolo contrattempo non ha permesso di esserci ai ragazzi della Parrocchia Sacro Cuore di Ferentino) e le ragazze della Under 15 femminile del Frosinone Calcio che hanno potuto trascorrere una giornata indimenticabile a fianco di un grande protagonista della Serie A TIM, il difensore giallazzurro Caleb Okoli.

L’incontro è stato moderato dall’eccellente Felice Alborghetti del Csi, alla presenza della dinamica e coinvolgente Giulia Panebianco della Lega di Serie A e dell’attentissimo presidente del Comitato provinciale del Csi, Biagio Nicola Saccoccio, un vulcano di idee da schierare sul campo delle iniziative.

Okoli si mostrato subito molto coinvolto. L’incontro “Keep Racism Out”, va ricordato, la campagna volta a sensibilizzare i giovani e non solo sul fenomeno del razzismo e di ogni forma di discriminazione, ha permesso ai calciatore del Frosinone di raccontare ai ragazzi presenti la propria esperienza calcistica, sottolineando l’importanza del rispetto e della collaborazione nello sport come nella vita. “Sono molto contento di essere qui oggi e di partecipare a questo progetto – sono state le prime parole di Okoli che al termine si è letteralmente ‘immerso’ nella corsa ai selfie e autografi per tutti i ragazzi presenti -, penso che il rispetto sia valore fondamentale nella vita cosi come nello sport. Il calcio è uno sport di squadra e deve unire, vista la nostra posizione dobbiamo essere i primi a mandare un messaggio di coesione sociale. Nel mio percorso da calciatore mi sono confrontato con diverse nazionalità e culture, credo sia necessario rispettare tutti”.

“Benvenuti e grazie in primo luogo al Frosinone Calcio – sono state le prime parole di Felice Alborghetti – che ci sta ospitando già da domenica con le gare della Junior Tim Cup, la Champions degli Oratori come mi piace chiamarlo. Il vostro traguardo più grande”.

E mentre sugli schermi della sala conferenze del ‘Benito Stirpe-Psc Arena’ scorrono le immagini delle edizioni precedenti dei campioni della serie A con i campioncini del futuro, silenzio, attenzione e tanti bei sogni tra i ragazzi presenti.

E’ intervenuta quindi Giulia Panebianco, Corporate Social Responsability della Lega Serie A: “Volevo ringraziare per la vostra presenza massiccia. Spero vi siate divertiti a giocare il torneo e che questa esperienza possa esservi utile nel futuro. Ringraziamo i padroni di casa del Frosinone Calcio che ci ha permesso di conoscere lo Stadio nei minimi particolari e di condividere questa esperienza al fianco di un campione. E ringraziamo chiaramente la Tim e il Csi per il grande sostegno da 11 anni. Da tre anni abbiamo deciso di affiancare la Junior Tim Cup alla campagna Keep Racism Out che per noi assume una grande importanza. Voi giovani di oggi sarete anche i tifosi del domani. Ci auguriamo che siate nel futuro portatori sani di questo messaggio di unione e fratellanza in tutte le situazioni delle vostre vite: a casa, a scuole, quando siete in giro o allo stadio. Se vedete qualcosa che non vi convince, dovete intervenire. Avete il diritto-dovere di farlo. Abbiamo una certezza: quando un ragazzo più giovane interviene su cose dette da un adulto, l’adulto stesso è attento ai giudizi del ragazzo. Mi auguro che possiate fare vostro questo messaggio e che continuerete a divertirvi giocando al calcio sempre in allegria”.

Il presidente provinciale del Csi, Biagio Nicola Saccoccio, conclude il giro degli interventi: “Mi associo ai ringraziamenti per il Frosinone Calcio. Noi abbiamo vissuto già domenica una bellissima esperienza assistendo alla partita Frosinone-Bologna. Vi ho ammirato per la vostra compostezza. E mi associo alle parole della dottoressa Panebianco sulle buone pratiche da seguire. La mia generazione ha molto da imparare dalla vostra generazione, ci può fare da maestri per tanti aspetti sociali. L’altro giorno ho sentito uno dei responsabili di una squadra che mi ha parlato di aggregazione, nel gruppo hanno ragazzi di varie etnie. E questo non può che farci piacere. Vi posso augurare di crescere bene nello sport e dentro questa ‘mission’. Noi saremo attenti al vostro fianco”.

Ha ripreso quindi le parole Felice Alborghetti del Csi che ha ‘introdotto’ il piatto forte dell’incontro: “Anche quest’anno la partita della discriminazione si gioca dentro gli stadi, dentro gli impianti. Servono i fatti e non solo le parole. E ce le racconterà bene il campione che conosceremo bene. E’ bella la vostra presenza, è bella la presenza della squadra femminile del Frosinone che rappresenta la ulteriore crescita del movimento. E qui accanto a noi abbiamo Caleb Okoli, un leone che sta per ruggire insieme a voi”.

E’ il momento delle domande per il centrale difensivo della squadra di Di Francesco.

Caleb, nel tuo percorso avrai sicuramente vissuto con ragazzi di altre religioni ed etnie. Quanto è importante il rispetto dell’altro ed il “fare squadra”?

“Ovviamente sono molto contento di essere qui. Ei parlare di questo argomento. Conoscere le diverse culture dei ragazzi che fanno parte di un gruppo è molto importante anche perché ci permette di approfondire meglio le particolarità di ognuno”.

Secondo te c’è bisogno di educare i ragazzi e le ragazze all’inclusione e alla tolleranza? Il calcio può essere uno strumento efficace per farlo?

“Assolutamente sì perché, a parte il fatto che permette di stare insieme ad un gruppo molto ampio di persone, il calcio è un forte momento di aggregazione a livello più ampio. Come d’altronde tutto il mondo dello sport in generale”.

Per Caleb anche domande da parte dei giovani atleti.

Francesco, centrocampista: Come hai iniziato a giocare a calcio e chi era il tuo idolo da ragazzo?  

“Ho iniziato insieme a mio fratello che ha un anno in più. Semplicemente perché il calcio era lo sport che andava per la maggiore. Ho avuto tantissimi idoli, uno che mi ha sempre ispirato era Sergio Ramos. E poi diversi altri”.

Cosa hai provato al tuo esordio con la maglia del Frosinone?

Ancora Felice Alborghetti ad ‘intervistare’ Okoli.

Il calcio, come abbiamo sentito nel video iniziale, è felicità, amicizia e molto di più. Cosa è per te il calcio?

“Il calcio mi ha fatto innamorare a prima vista. Da un piacere sono riuscito a farlo diventare un lavoro anche se per me resta una grandissima passione. Ci tengo a sottolinearvi che quello che non deve mancare è la felicità e la voglia di fare quello che fate. E vi auguro di diventare campioni del calcio”.

E’ la volta di Claudia, difensore della squadra Under 15 giallazzurra: Domenica scora che tipo di emozioni hai provato al 95’ sull’occasione del Bologna?

“Non è stato tanto un errore del Bologna quanto una superparata di Turati. E’ stata una grandissima emozione, abbiamo tremato un po’ tutti. Siamo contenti di aver portato dalla nostra un pareggio contro una grandissima squadra”.

La domanda di Mattia, ala destra.

Cosa hai provato all’esordio con la maglietta del Frosinone?

“Tantissima emozione, non vedevo l’ora di farlo. Ho fatto una panchina a Udine e l’esordio è stato in casa, incredibile l’incitamento della curva”.

Il gran finale se lo riserva Felice Alborghetti che he dettato magistralmente i tempi della conferenza-incontro.

Concludiamo con un messaggio/consiglio, Caleb: che ti senti di dire a questi ragazzi che giocano in oratorio e che sognano di diventare un calciatore come te.

“Vi auguro il meglio e vi dico di non porvi mai limiti nei vostri sogni”.

I giovani atleti hanno quindi donato ad Okoli la maglia “1 di Noi”, simbolo della competizione JTC- KRO. Fratellanza, cooperazione ed integrazione sono infatti i valori di cui lo sport in generale e la Junior TIM Cup-Keep Racism Out in particolare vogliono farsi portavoce, guidando le giovani generazioni in un percorso che metta accoglienza e fairplay sempre al primo posto.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

SPORT & EVENTI – Il Frosinone Calcio alla festa della Polizia di Stato al Parco Matusa

FROSINONE – Lo Stadio della Storia giallazzurra, i gradoni della Tribuna che raccontano nel loro maestoso e meritato silenzio decenni di calcio, le vittorie, le gioie e i dolori ma soprattutto i trionfi del Frosinone, l’ingresso nell’Olimpo del calcio italiano. Oggi il Parco Matusa è lo scenario della 172.a Festa della Polizia di Stato, con il Club tra gli invitati speciali alla manifestazione. Presenti il presidente Maurizio Stirpe, dirigenti e collaboratori, il tecnico Eusebio Di Francesco e il capitano Luca Mazzitelli. A fare gli onori di casa il questore di Frosinone, dottor Domenico Condello. Schierato davanti a lui il picchetto d’onore ha accolto l’arrivo del Prefetto di Frosinone, Sua Eccellenza dottor Ernesto Liguori. In tribuna le massime autorità civili e religiose della provincia e il sindaco del Capoluogo, Riccardo Mastrangeli. Dopo la lettura del messaggio di felicitazioni da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il dottor Condello nel suo discorso ha ringraziato il presidente Stirpe (“grazie alla sua sensibilità, lo saluto affettuosamente…”) e il Frosinone Calcio. A presentare l’evento Claudia Conte, giornalista e conduttrice televisiva, alla sua seconda presenza consecutiva alla Festa e la dottoressa Chiara Perna della Polizia di Stato.

Il Questore ha voluto ricordare – sottolineandolo nella sua ampia e dettagliata relazione che ha toccato i temi della forte e radicata presenza di legalità e sicurezza sul territorio – il rapporto di collaborazione con la Società giallazzurra, la fattiva e solida presenza della Polizia di Stato nel Progetto Experience, nel ‘Frosinone Sale in Cattedra’ ed ‘Experience Solidale.

Sono saliti poi sul palco tra gli applausi il tecnico Di Francesco e il capitano Mazzitelli, accompagnati dal Questore. Accolti da un tifo da stadio dai tanti ragazzi delle Scuole invitati. E da loro – poi omaggiati da due bellissimi bambini in divisa da poliziotti – un bel contributo alla festa della Polizia. “Sono onorato di essere qui, ringrazio tutti i presenti. È un momento molto bello, presenziare alla Festa della Polizia – le parole del tecnico giallazzurro -. E faccio i miei complimenti al dottor Condello per la eccellente comunicazione del lavoro svolto dalla Polizia di Stato. Io dico sempre ai miei ragazzi che l’ordine regola, il disordine ‘disregola’. Le regole sono importanti nella vita di ogni giorno esattamente come lo sono nel nostro gruppo di lavoro, nello sport. Perché insegna ai ragazzi la disciplina, il comportamento, il rispetto reciproco, condividere emozioni, sorrisi, gioie e dolori. Prima riflettevo su un aspetto, l’importanza che abbiamo nell’ambito sociale. Nel disagio, nelle difficoltà generali, noi siamo quelli che riescono a dare anche un sorriso. Per quello che mi auguro da allenatore del Frosinone di poter dare un grande sorriso alla gente, a quelli che ne hanno bisogno, ad un popolo che ci segue sempre con effetto”.

“Sicuramente lo sport, fin da bambino – ha detto Mazzitelli – mi ha aiutato a crescere, mi ha insegnato quelle regole che poi ti accompagnano nel percorso della vita: le regole, l’impegno, i sacrifici ed anche la fatica necessaria a raggiungere i traguardi, la costanza. Tutte queste cose lo Sport le insegna, è la migliore scuola della vita”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

CALCIO – Serie A: Un punto d’oro per muovere la classifica, Frosinone – Bologna 0-0. Il tabellino

FROSINONE – Si chiude 0-0 Frosinone-Bologna, con Turati miracoloso a tempo scaduto su Ndoye e poi tiro alto dello stesso attaccante rossoblu. Nel primo tempo il Frosinone può recriminare sicuramente per i due grandi interventi di Skorupski entrambi sull’intraprendente Cheddira. Ripresa più equilibrata ma la squadra di Di Francesco applica alla perfezione i dettami tattici e imbriglia il Bologna che solo a 5” dal 94’ ha l’unico sussulto del match.

FROSINONE (3-5-2): Turati; Okoli, Romagnoli, Bonifazi; Zortea, Barrenechea, Mazzitelli (40’ st Garritano), Reinier (20’ st Brescianini), Valeri (20’ st Lirola); Soule (40’ st Cuni), Cheddira (31’ st Seck).

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Marchizza, Baez, Kaio Jorge, Kvernadze, Ibrahimovic, Ghedjemis, Lusuardi.

Allenatore: Di Francesco.

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Lucumi, Calafiori, Kristiansen (31’ st Kristiansen); Freuler, Aebischer (24’ st Fabbian); Orsolini (31’ st Ndoye), Ferguson, Saelemaekers (1’ st Urbanski); Zirkzee (36’ st Castro).

A disposizione: Bagnolini, Ravaglia, Ilic, Moro, Karlsson, Ndoye, Corazza, El Azzouzi, De Silvestri.

Allenatore: Thiago Motta.

Arbitro: signor Daniele Orsato di Schio (Vicenza); assistenti Ciro Carbone di Napoli e Alessandro Giallatini di Roma2; Quarto Uomo Collu di Cagliari; Var Paolo Valeri di Roma2, Avar Francesco Meraviglia di Pistoia.

Note: spettatori totali: 14.986; abbonati: 10.684; Spettatori paganti: 4.302 (di cui 1.004 ospiti); Totale incasso compreso rateo abbonamenti: euiro 333.902,57; angoli: 4-2 per il Frosinone: ammoniti: 11’ pt Saelemaekers (B), 43’ pt Romagnoli (F), 26’ st Kristiansen (B), 44’ st Lykogiannis (B); recuperi: 1’ pt; 4’ st.

Fonte Frosinone Calcio

EVENTI – “Frosinone sale in cattedra”: Il tributo a Gigi Riva e la… lectio magistralis di Marco Brescianini

VEROLI – Il Frosinone Calcio continua il percorso stagionale con il progetto ‘Frosinone sale in cattedra’. Questa mattina a Veroli il direttore dell’Area Marketing & Comunicazione-Rapporti Istituzionali, Salvatore Gualtieri, con alcuni collaboratori e il calciatore Marco Brescianini hanno fatto visita all’Istituto Comprensivo Veroli II. Presente l’avvocato Marika Gimini dell’Università San Raffaele di Roma, in qualità di responsabile del Progetto che il Club giallazzurro porta avanti da 7 anni. “Uno dei tasselli del Progetto ‘Frosinone Experience – sono state le prime parole dell’avvocato Gimini – è nato da un’idea del direttore Gualtieri”.

Ma prima dello ‘start’ alla bella mattinata, tutti i presenti hanno voluto tributare un lungo e commosso applauso alla memoria di quell’immenso fuoriclasse che è stato ‘Rombo di Tuono’ Gigi Riva, il calciatore-simbolo di una Italia che rimarrà scolpita ovunque si parlerà di calcio nel mondo.

Ha preso quindi la parola il direttore Gualtieri: ““Quelle del Frosinone Experience sono iniziative fondamentali che ormai portiamo avanti da diversi anni, perché danno un valore importante a tutto il territorio anche a livello sociale. Il Frosinone è molto impegnato in questo campo, stiamo cercando di quantificare quale è il nostro impatto sociale, economico ed ambientale attraverso il coinvolgimento degli stakeholder, gli investimenti nei programmi di sviluppo giovanile, i programmi educativi e di formazione e le iniziative di sostenibilità ambientale. Proprio in relazione a ciò vi invito a partecipare ad un evento che si terrà il 4 aprile presso lo Stadio “Benito Stirpe” sul tema dell’autismo”.

L’avvocato Gimini ha proseguito nel suo intervento ha spiegato i princìpi attorno ai quali si snoda l’attività del Frosinone nelle Scuole: “Tutto quello che vedete da parte di un lavoro di squadra e per questo voglio ricordare in primis il Provveditorato agli Studi nella persona del dirigente Azzurra Mottolese e della professoressa Flavia Colonna che hanno da subito appoggiato il progetto del Frosinone e consentito alle Scuole di aderire al progetto ‘Frosinone sale in Cattedra’. Un ringraziamento speciale va alla Questura, sempre presente e pronta ad appoggiare i percorsi di legalità; all’Università di Cassino che ci sostiene dal 2017 in tutti i percorsi scientifici e ovviamente voi dell’Istituto Comprensivo di Veroli nella persona della dirigente Scolastica dottoressa Angela Avarello e del professor Antonio Rossini. Lo sport nelle Scuole – ha proseguito – riveste un ruolo cruciale nello sviluppo fisico, mentale e sociale degli studenti. Attraverso attività sportive, i giovani imparano il valore del lavoro di squadra, della disciplina e dell’impegno, oltre a beneficiare di miglioramenti nella salute e nel benessere. Lo sport insegna lezioni preziose che vanno oltre l’attività fisica: imparare a gestire sia la vittoria che la sconfitta, sviluppare il rispetto per gli altri e per le regole e migliorare la concentrazione e la determinazione. Questi importanti valori oggi li affronteremo direttamente con chi lo sport lo pratica tutti i giorni e ne ha fatto una professione. E quindi per questo oggi qui con noi c’è Marco Brescianini”.

Il centrocampista giallazzurro parla alla platea di studenti e insegnanti con la stessa padronanza con la quale è diventato un punto fermo dello scacchiere di mister Di Francesco: “Ho cominciato a giocare al calcio ad 8 anni, sono cresciuto nelle giovanili del Milan e fin da piccolo il mio sogno è stato quello di voler fare il calciatore. Fin da subito ho capito che per fare ciò erano necessari tanti sacrifici e che ci sarebbero stati momenti di difficoltà, come lo stare lontano da casa, dalla famiglia e dagli amici”.

E’ stata mostrata sullo schermo una foto con Zlatan Ibrahimovic, quando Marco era molto piccolo: “Ricordo benissimo che al momento della foto ero molto emozionato, fare una foto con un grande campione come Zlatan, professionista che mi ha spronato ancora di più a dedicarmi al lavoro per cercare di arrivare più in alto possibile. A Frosinone? Mi sono integrato benissimo, sono stato ben accolto da tutti”.

Brescianini ha poi risposto alle domande degli studenti: “La rivalità tra noi compagni di squadra? Io la chiamo concorrenza. Anche io vorrei giocare sempre ma bisogna rendersi conto che a volte si rende di meno rispetto ad un compagno. E allora l’importante è saper accettare le decisioni del tecnico, continuare ad allenarsi e pensare che l’obiettivo di squadra è di tutti. Le partite si vincono tutti insieme. Il consiglio da parte un allenatore? Ne ho ricevuti tanti di consiglio. Io personalmente mi riconosco grande riservatezza e serietà, non ho mai creato problemi all’interno della squadra. Gli allenatori mi hanno sempre detto di non mollare, soprattutto negli anni da bambino nei quali non riuscivo ad emergere anche a causa del mio fisico un po’ piccolino. Cosa serve per essere un calciatore di successo? Tante componenti: serve dedizione al lavoro, amore del lavoro, essere felici ed orgogliosi. Il rispetto delle regole è la cosa fondamentale. Cosa ricordo di curiosità legata al calcio? In questi 15 anni di carriera il ricordo più divertente… credo che debba ancora arrivare. La vita personale e la carriera di calciatore? Bella domanda… Cerco di mantenere un equilibrio anche se non è facile perché ti trovi giudicato e non sempre nella maniera che tu ti aspetti. Servirebbe più rispetto perché dalla nostra parte ci sono ragazzi che ce la mettono tutta, sempre. Il mio ruolo? Centrocampista e precisamente mezz’ala, penso di avere le caratteristiche giuste per svolgere questo ruolo. Il rendimento che sto avendo? Non me lo aspettavo, arrivo dalla serie B e confrontarmi in serie A forse qualcosa di inarrivabile ma pian piano ho acquistato fiducia e penso che posso starci, la mia speranza è di diventare un calciatore importante. Il calcio e il Var? E’ stato un discorso molto discusso: la tecnologia può aiutare, credo che il calcio non possa farne a meno. Come coinvolgi i tuoi tifosi e la comunità nel tuo percorso calcistico? Al giorno d’oggi i tifosi si coinvolgono soprattutto tramite i risultati, la cosa più importante è creare un legame importante con chi ti segue. Il tuo sogno nel calcio? Di vincere la Champions League, sarebbe un sogno bellissimo. Sarà molto difficile ma noi ci proviamo a portare il Frosinone più in alto possibile. Quali esempi dovreste dare voi calciatori? Una domanda che fa riflettere. Siamo dei ragazzi di 20 anni che abbiamo delle responsabilità. Noi per primi dobbiamo portare l’esempio e portare in alto i valori dello sport a cominciare dal rispetto. La parola d’ordine per poter avere successo. Vorrei ringraziarvi tutti, è stata la prima volta per me davanti ad una platea del genere – chiude Brescianini dopo aver incassato un… voto altissimo dalla dottoressa Angela Avarello – e ringraziarvi dell’attenzione che avete avuto nei miei confronti. Mi raccomando: ascoltare i vostri insegnanti, saranno fondamentali nella vostra vita. Spero di tornare a festeggiare con voi, magari la Champions League”.

Fonte Ufficio Stampa Frosinone Calcio

CALCIO – Luciano Spalletti nuovo ct della Nazionale di calcio. Il contratto del nuovo commissario tecnico è fino al 2026

ROMA – Luciano Spalletti è il nuovo commissario tecnico della Nazionale di calcio. L’accordo è stato raggiunto tra l’ex tecnico del Napoli, campione d’Italia, e il presidente della Figc Gabriele Gravina. Il contratto è fino al 2026.

Nello staff del nuovo ct della Nazionale di calcio anche il suo storico vice, Marco Domenichini, Daniele Baldini come assistente tecnico e Francesco Sinatti, preparatore atletico.

LA NOTA DELLA FIGC

La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver raggiunto l’accordo con Luciano Spalletti per la carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana. L’allenatore toscano assumerà l’incarico a partire dall’1 settembre 2023 e la presentazione ufficiale si svolgerà in occasione del raduno degli Azzurri, in programma nei primi giorni di settembre, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano.

“Diamo il benvenuto a Spalletti – dichiara il Presidente della FIGC Gabriele Gravina -, la Nazionale aveva bisogno di un grande allenatore e sono molto felice che abbia accettato la guida tecnica degli Azzurri. Il suo entusiasmo e la sua competenza saranno fondamentali per le sfide che attendono l’Italia nei prossimi mesi”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it